La pianta della pazienza
Un uomo duramente
provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre
integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi
la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i
pronipoti e disse loro:"Voglio svelarvi un segreto. Venite con
me nel frutteto".
Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano
quanto il vecchio amasse le piante. Con le poche forze rimaste e
rifiutando ogni aiuto, l'uomo cominciò a zappare in un punto
preciso, al centro del verziere.
Apparve un piccolo scrigno.
Il vecchio lo aprì e disse: "Ecco la pianta più preziosa di
tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi
avete beneficiato".
Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l'uomo teneva
religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise.
"Prima di morire", proseguì l'uomo, "voglio dare ad ognuno di
voi uno dei suoi inestimabili semi".
Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono.
"E' una pianta che va coltivata con cura, altrimenti
s'intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde
vigore.
Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle;
solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a
molti.
Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra; solo con
l'aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da
non farsi nemmeno notare".
Il vecchio tacque.
Passò molto tempo ma nessuno si mosse.
Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose
per tutti loro:
"Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo
capito bene di che pianta si tratti".
"Sì che lo avete capito.
Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già
dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato. E' la Pianta
della Pazienza".
Questo racconto mi è
stato inviato da Alessia!