Cinquant'anni: un'età sempre difficile per ogni essere umano; una tappa obbligata che, dopo mezzo secolo di vita, di sentimenti, di esperienze, di cose fatte e non fatte, di realizzazioni e di omissioni costringe, obbliga ognuno di noi a fare con onestà - in alcuni casi con crudele franchezza - i conti con se stesso. E spesso purtroppo, il bilancio é negativo.

    E' quanto accade a Giorgiana, una donna che, apparentemente, non avrebbe nulla di cui lamentarsi: un marito, due figli già grandi, una situazione solida e tranquilla. Un bilancio positivo, dunque? No, perchè Giorgiana si sente spenta, vuota, sfinita, non trova più ragioni che la spingano ad andare avanti, a inseguire nuovi traguardi; si vede come una barca in balìa dei venti, con le vele strappate, il timone abbandonato. Allora, complice l'assenza del marito e dei figli, decide di ritagliarsi per la prima volta uno spazio tutto per sé: una vacanza al mare, che si conclude a Settembre, un mese che prelude l'Autunno, ma che ha ancora colori e luci più morbidi e caldi di quelli dell'estate rovente. Ed é proprio qui al mare, a stretto contatto con una natura dolcissima, che Giorgiana riscopre se stessa, conosce l'incanto di una rinascita spirituale. Un tornare alla vita, a riscoprire la vita, aiutato, provocato dallo splendore della luna e delle stelle, dal luccichio della sabbia e del mare, dalla carezza dei venti, dal profumo acre e intenso della resina nella pineta. E allora quell'esistenza che sembrava vuota (vuota come una conchiglia abbandonata dalla marea sulla spiaggia) a poco a poco si riempie, si colma, trabocca. Giorgiana é pronta a ricominciare, ad amare, a donare.

 

Con Storia di Settembre Romano Battaglia, dopo il grande successo di Notte infinita, ci offre l'opportunità di rileggere con occhi diversi la nostra vicenda, le nostre vicissitudini, i nostri giorni. Una magnifica, dolcissima storia che ci ammonisce ad atttribuire il proprio valore a ogni cosa che, per quanto piccola, non é mai trascurabile e insignificante. Non si racconta, forse, che la gente di mare raccoglie i pezzetti di legno che le onde portano a riva perchè forse uno di essi potrebbe essere stato parte della barca di Cristo?


La mia storia

    E' notte alta e fuori c'è la luna, quasi ne sento il respiro. Guardando dalla finestra, la città mi appare come uno sconfinato paesaggio misterioso. I grattacieli sembrano castelli fatati, il Duomo una montagna dolomitica. Qua e là finestre illuminate bucano il buio e il cielo ha nuvole lunghe e argentate.

     Rimango a pensare in quell'incanto e la mia mente vaga nella luce azzurra. E' lo stesso misterioso chiarore di quella notte di giugno quando al mare cominciò la mia storia.

Una storia da principio aspra e sofferta, poi via via più leggera, più dolce, sino ad arrivare, verso la fine dell'estate, a un canto infinito di felicità...


L'incanto della natura, il mistero affascinante che l'avvolge sono forse l'unica chiave di cui disponiamo per cercare di aprire la porta che ci separa dalla verità.


Se a qualsiasi età si può inventare una felicità sognata, anche l'amore non ha confini di tempo e si può farlo vivere nello spazio infinito dell'incredibile


Le giovani pinete nel mattino si svegliano a cantare.

Quel canto è così lento che i cuori assopiti fa tutti sognare

di un sogno portato dal vento che viene dal mare.


Cammino sulla spiaggia che paragono a un paradiso orizzontale dove le ore stanno nel silenzio

e il desiderio del cielo sconfina negli occhi del mare...

 

...il mare è insieme padre e figlio,

desiderio di ritornare in lui.

Il mare è l'origine della vita, la gioia, la completezza.

Il mare ha lunghe braccia protettive

che ti possono ricevere sempre.

Il mare è un fratello che dà molto senza ricevere niente.


 

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