Benvenuta
primavera
Ecco arrivare la Primavera,
sbocciano i fiori, ridono i mari
i venti cantano a festa.
E' benvenuta la Primavera.
Sui monti nasce l'erbetta
di mattina il sole sorgerà,
e tutti gli animali sveglierà.
La Primavera è arrivata all'improvviso
e sull' albero spunta un nido,
i pulcini pigolano.
Un bimbo sorride felice
ed il cuore allegro sospira leggero
Anonimo
Un
Prato
Per fare un prato ci vuole
un trifoglio e un' ape
e il sogno.
Ma basta il sogno
Se non ci sono api.
Emily
Dickinson
La farfalla
Nascere a primavera,
morire con le rose,
sulle ali di uno zefiro
nuotare nella luce,
cullarsi in grembo ai
fiori appena schiusi,
in un'ebrezza pura di
profumi e d'azzurro,
scuotere, ancora giovane,
la polvere alle ali,
volare come un soffio
verso la volta infinita:
ecco della farfalla il
destino incantato!
Somiglia al desiderio che
non si posa mai,
che mai si sazia, ogni
cosa sfiorando
per poi tornare al
cielo,in cerca di piacere.
Alphonse De Lamartine poeta francese (1780-1869)
L'Amore è simile alla rosa
di macchia
L'Amore è simile alla rosa
di macchia
l'Amicizia assomiglia
all'agrifoglio.
L'agrifoglio è scuro quando
la rosa sboccia,
ma quale resterà più a
lungo in fiore?
A primavera è dolce la rosa
selvatica
e in estate con i suoi
petali profuma l'aria,
ma aspetta che presto torni
l'inverno:
chi allora potrà ancora
chiamarla bella?
Fin d'ora disprezza una
corona di rose
e rivastiti dello splendore
dell'Agrifoglio:
Quando dicembre appassirà
il tuo volto
la ghirlanda di foglie sarà
ancora verde.
Emily
Brontè poetessa inglese (1818-1848)
Gigli
Ho colto gigli splendenti e
profumati
pudicamente chiusi,
come una schiera di
innocenti fanciulle.
Dai tremuli petali bagnati
di rugiada,
ho bevuto profumo,
felicità, pace.
Il cuore batteva e tremava,
come per un dolore,
i fiori dondolavano la
pallida corolla
di nuovo sognavo la libertà
lontana,
e il paese dove sono stata
con te...
Anna Achmatova
poetessa russa (1889-1966)
Piccola farfalla
Piccola farfalla,
i tuoi giochi d'estate la
mia disattenta mano ha cancellato.
Non sono io una farfalla
come te?
Né sei tu un uomo come me?
Giacché io danzo e bevo e
canto, finché una cieca mano cancellerà il mio volare.
William Blake da
*Canti dell'esperienza* (1795)
Canzone di marzo
"Che
torbida notte di marzo!
Ma che mattinata tranquilla!
che cielo pulito!
che sfarzo
di perle!
Ogni
stelo, una stilla che ride:
sorriso
che brilla su lunghe parole.
Le serpi si sono destate
col tuono che rimbombò primo
Guizzavano, udendo l'estate,
le verdi cicigne tra il timo;
battevan la coda sul limo
le biscie acquaiole.
Ancor le fanciulle si sono destate,
ma per un
momento;
pensarono serpi, a quel tuono;
sognarono l'incantamento.
In sogno gettavano al vento le loro pezzuole.
Nell'aride bresche anco l'api
si sono destate agli schiocchi.
La vite gemeva dai capi,
fremevano i gelsi nei nocchi.
Ai lampi
sbattevano gli occhi le prime viole.
Han fatto, venendo dal mare,
le rondini tristo viaggio.
Ma ora, vedendo tremare
sopr'ogni acquitrino il suo raggio,
cinguettano in loro linguaggio,
ch'è ciò che ci vuole.
Sì, ciò
che ci vuole.
Le loro
casine, qualcuna si sfalda,
qualcuna è già rotta.
Lavoro ci
vuole, ed argilla più salda;
perché ci stia comoda e calda la garrula prole."
Pascoli
da Canti di Castelvecchio
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